Gruppo di Ricerca sulla prevenzione secondaria della dermatite alle mani di sospetta origine professionale: A Randomized Controlled Trial (ex 04-2017)

La dermatite alle mani rappresenta una delle patologie a maggior prevalenza tra le patologie occupazionali in Europa. Tale quadro si manifesta in più del 90% dei casi come eczema di natura irritativa e/o allergica e la prevalenza è maggiore in certi settori lavorativi, quali le cosiddette occupazioni “wet-work”, rappresentate per esempio da operatori sanitari, parrucchieri, addetti alle pulizie, manipolatori di alimenti. Tali mansioni si caratterizzano per un contatto cutaneo frequente con acqua e detergenti vari, oltre che per un prolungato utilizzo di guanti con azione occlusiva.  

L’eczema alle mani, caratterizzato spesso da un decorso cronico-recidivante, ha un costo elevato, sia nel contesto personale sia in quello socio-economico, pertanto si configurano di notevole importanza, oltre ai programmi terapeutici, anche le strategie preventive.  

In tale contesto si sono sviluppati sin dai primi anni ’90, in alcuni paesi Europei, quali la Germania, diversi programmi di prevenzione che spaziano dalla prevenzione primaria, a quella secondaria e terziaria. Nell’ambito della prevenzione secondaria, in particolare, si inseriscono anche interventi di tipo educativo volti a sensibilizzare i pazienti affetti da dermatite alle mani relativamente a norme di buon comportamento nelle attività quotidiane, in particolare nell’ambito lavorativo, finalizzate alla salute della cute delle mani. Tali interventi si rendono necessari per ridurre la prevalenza di tali patologie, per individuarle nelle loro fasi iniziali e per permettere così un adeguato ed efficace trattamento al fine di preservare l’integrità della barriera cutanea. Una barriera cutanea compromessa può infatti favorire l’assorbimento percutaneo di sostanze chimiche e i frequenti insulti di tipo fisico, meccanico e chimico presenti in diversi contesti lavorativi possono andare ad intaccare l’integrità dello strato corneo, con conseguente compromissione della barriera cutanea.  

Il transepidermal waterloss (TEWL) costituisce uno degli indici ampiamente utilizzati per la valutazione della funzionalità della barriera cutanea e rappresenta la diffusione del vapore acqueo attraverso lo strato corneo della cute. Un’alterata funzionalità della barriera cutanea è caratterizzata da elevati valori di TEWL. 

Le creme a base di ceramidi (sostanze naturalmente presenti nel film idrolipidico cutaneo) sono risultate recentemente efficaci nel ripristinare la barriera cutanea nei soggetti con dermatite, eczema atopico e psoriasi. 

 


 

Istituzioni Sistema Trieste:

  • ASUGI - Azienda Sanitaria Universitaria Integrata Giuliano Isontina 

 

Responsabile del gruppo di ricerca
Responsabile: 
Prof.ssa Francesca LARESE FILON

Info

Ultimo aggiornamento: 07-03-2025 - 14:33