Vitamina D, diabete e rischio di eventi dopo infarto

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Data pubblicazione
Pubblicato il: 
13/07/2020

Pubblicato questa settimana sul  Journal of Clinical Medicine un lavoro  sul rischio cardiovascolare dopo infarto.

E’ noto da tempo il ruolo negativo del diabete mellito dopo infarto. Solo recentemente é emersa l'importanza della riduzione della Vitamina D sul rischio di eventi. Numerosi  studi coordinati dalla Drssa A. Aleksova del Dipartimento di Scienze Mediche si sono focalizzati su questo tema evidenziando  una sorprendente diffusione dell'ipovitaminosi D nella popolazione generale triestina ed  una maggior prevalenza di questa condizione tra soggetti con infarto miocardico. Uno studio prospettico osservazionale recentemente condotto su oltre 1000 pazienti arruolati presso la Cardiologia dell’Ospedale di Cattinara  (J Clin Med. 2020 Jul 6;9(7):E2127)  in collaborazione con l’Università di Udine ha inoltre dimostrato che l'impatto  dell'ipovitaminosi  D nel postinfarto non è inferiore a quello del diabete e che le due condizioni associate  hanno un effetto additivo  negativo, incrementando ulteriormente il rischio di eventi avversi. Trattare l'ipovitaminosi D potrebbe quindi essere una strategia semplice ed a basso costo, efficace come  il trattamento del diabete nel migliorare la prognosi nel  post IMA. In particolare alcuni studi suggeriscono che l’esposizione solare delle sole estremità per un periodo di tempo variabile dai 5 ai 30 minuti, tra le 10.00 e le 15.00 due volte a settimana sarebbe sufficiente a garantire un apporto adeguato di vitamina D, riducendo così il rischio di eventi cardiovascolari e contribuendo a migliorare la sopravvivenza dopo infarto. Esporsi al sole camminando o facendo attività fisica è ancora meglio.

Ultimo aggiornamento: 13-07-2020 - 11:48
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